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RCH – Laboratorio teatrale di comunità

RCH – Laboratorio teatrale di comunità2025-10-08T11:01:05+02:00

Il teatro è un’espressione altissima della vita culturale di un popolo. Arricchisce l’anima di chi lo pratica o lo fruisce, può supportare il processo di consolidamento di una comunità, può diventare pratica di valorizzazione di culture e tradizioni, finanche strumento pedagogico.

Non è per caso, dunque, che il gruppo teatrale Nuovo Settemmezzo abbia deciso di mettere in gioco la sua esperienza di oltre trent’anni nel campo teatrale per proporre, nell’ambito del progetto, una rassegna di teatro amatoriale, una di teatro contemporaneo e un corso di teatro giovanile rivolto alle ragazze e ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado, che darà vita a una produzione teatrale originale. Saranno poi realizzate attività di valorizzazione del Dialetto Ripano attraverso una ricerca, una pubblicazione e una raccolta di ricette tipiche in dialetto, collezionate con il coinvolgimento delle persone del borgo e dei ristoratori locali attraverso un processo partecipativo.

AZIONE | Laboratorio teatrale di comunità

Il teatro è un’espressione altissima della vita culturale di un popolo. Arricchisce l’anima di chi lo pratica o lo fruisce, può supportare il processo di consolidamento di una comunità, può diventare pratica di valorizzazione di culture e tradizioni, finanche strumento pedagogico.

Sabato 7 giugno, il Teatro Mercantini di Ripatransone ha ospitato “È rrivatu Lu telefena”, un evento speciale tra teatro e memoria a cura del Gruppo Teatrale Nuovo Settemmezzo.

La serata è stata il frutto del Laboratorio Teatrale condotto dal gruppo e ha visto in scena una piccola commedia di Giorgio Cardarelli, ispirata a Lu Telefena di Luigino Cardarelli, realizzata con la partecipazione dei bambini di una quinta classe primaria dell’ISC di Ripatransone.

Ambientata nel periodo dell’arrivo dei primi telefoni in città, la rappresentazione ha intrecciato aneddoti, scherzi e frammenti di vita quotidiana, restituendo al pubblico ricordi condivisi tra generazioni, tra nonni, genitori e figli. Il telefono è stato raccontato come simbolo di una trasformazione profonda nei modi di comunicare e nel vissuto della comunità.

Durante la serata, è stata proposta anche una selezione di poesie dialettali tratte dagli scritti di Conte Carlo Neroni Malaspina, Alfredo Rossi e Luigino Cardarelli: testimonianze preziose dell’evoluzione del dialetto ripano dai primi del Novecento a oggi.

L’evento ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sul valore della memoria orale, sull’identità linguistica e sulla trasmissione intergenerazionale della cultura locale.

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