Di fronte al Palazzo Bonomi-Gera è il complesso del Seminario Vescovile, costituito dagli edifici del corso Vittorio Emanuele II compresi tra i numeri civici 95 e 99, dalla Chiesa di Santa Chiara, dal lungo edificio prospiciente via Duchi d’Atri, tutto in laterizi, realizzato su progetto di Giuseppe Rossetti (sec. XVIII). La Chiesa di Santa Chiara fu fatta edificare dalle Monache Clarisse negli anni 1750-53 e fu consacrata nel 1754.
La facciata è elegante e slanciata, come pure slanciato è portale in arenaria; l’interno ad una sola navata è ricco di slancio e di grazia, con lesene adorne di bei capitelli corinzi; ancor più belli e ben conservati gli stucchi e le nove grate dorate; l’altare maggiore, il più pregevole della città, è originale in quanto ricoperto interamente di tessere marmoree irregolari e policrome; la pala d’altare, la Madonna Immacolata (anni ’60 del sec. XX), opera di Michelangelo Bedini, autore pure delle due tele degli altari laterali: San Giuseppe con Gesù Bambino (a destra), Sacro Cuore di Gesù (a sinistra); sulla cimasa dell’altare maggiore è lo stemma degli Ordini Francescani, ai lati, due angeli (sculture); un’altra statua, San Francesco, è collocata nella nicchia sovrastante; sull’ultimo arco della volta si legge l’epigrafe: “D.O.M. In honorem S. Clarae”. Le 14 stazioni della Via Crucis, medaglioni in maiolica ad imitazione dello stile dei Della Robbia, furono acquistate a Roma negli anni ’60, periodo in cui la chiesa fu restaurata e donate dal vescovo Mons. Vincenzo Radicioni.
Di fronte alla Chiesa di Santa Chiara, è il Palazzo Rotigni (secoli XVI-XVII), ora Vespasiani-Mandolini-Silvestri, caratterizzato da una contenuta verticalità e da una pronunciata orizzontalità.