Il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana del Medio Piceno documenta la tradizione rurale della Città di Ripatransone e le testimonianze della vita nei campi e del ruolo delle botteghe artigianali rispetto all’attività agricola.
La raccolta del museo risale al 1990 grazie a donazioni private. Il primo allestimento fu ubicato nei locali sottostanti la scuola Ildebrando Malavolta, per poi essere trasferito nel 2014 nell’attuale sede, le Ex Cantine Cardarelli, su una superficie di 502 mq.
I criteri di allestimento stabiliti dagli oltre 60 soci del Museo mirano all’esaltazione della tradizione, in una sequenza cronologica dall’antico al moderno volta a mostrare come l’evoluzione ed il progresso abbiano influito sulle abitudini degli abitanti di Ripatransone.
Il percorso si articola in 4 sezioni principali – TERRA ACQUA VINO PANE – e svariate sottocategorie, nel tentativo di dare voce agli abitanti del passato, con i loro bisogni primari, e tenendo conto degli aspetti sociali e culturali di una civiltà.
Terra e Acqua
Una serie di manufatti in creta realizzati al tomio dai vasai, i cosiddetti “Cuccia”, mostra i tipi di vasellame presente all’epoca in tutte le case coloniche, nella loro specificità territoriale e per i diversi usi.
Vino
Un’esposizione degli attrezzi per la lavorazione delle uve, dal carro per il trasporto dell’uva appena raccolta nelle vigne alla pigiatrice, mostra le varie fasi di preparazione del vino fino all’arrivo nelle botti. Sono inoltre presenti i vari utensili che servivano per le successive fasi di conservazione, imbottigliamento, travaso, trasporto e peso, fino a una rara macchina Separatrice, per separare i vinaccioli dalla vinaccia per l’estrazione del pregiato olio di vinaccioli.
Pane
Una fotografia sul lavoro nei campi, necessario per portare in tavola l’alimento principale, il pane. Diversi aratri mostrano l’evoluzione delle tecniche agricole affianco ad altri strumenti per la lavorazione del grano, come antichissime macine, mietitrebbia o setacci di varie dimensioni.
La casa colonica
Nel cuore del museo, un salto nel passato è offerto con l’ingresso in una fedele riproduzione di una casa colonica.
Le principali stanze – la cucina, la camera da letto, la stalla, il magazzino sono ricreate in modo di dare al visitatore l’impressione di trovarsi in un luogo realmente abitato, con oggetti quotidiani quali battilardo, caffettiere, pentole, ma anche trappole per topi, tostatori per cereali e chitarre per fare la pasta, disposte come se l’ambiente fosse ancora vissuto da donne e uomini che lavorano ogni giorno al sostentamento della casa.
Il viaggio nel passato continua immancabilmente con l’ingresso nelle BOTTEGHE DEGLI ARTIGIANI. Il sarto, il calzolaio, il fabbro, il falegname sono solo alcuni dei mestieri che venivano praticati grazie ai frutti del lavoro nei campi.
Un area mostra la lavorazione della canapa fino al suo divenire stoffa, grazie al prezioso lavoro compiuto con fusi, arcolai, ed un antico telaio.
Non possono mancare anche i MEZZI DI TRASPORTO, necessari al lavoro quanto all’uscita in città della domenica. Carri di varie provenienze geografiche e dimensioni diverse, gioghi variopinti per gli asini e una reggia, mezzo di trasporto del fieno senza le ruote.
Una vera e propria SCUOLA è allestita con banchi e calamai, abachi e quaderni.
Un ultimo sguardo va alle miniature, ai giocattoli e agli strumenti per la colorazione delle stoffe, come il macinino per semi di lino.
L’esperienza cognitiva e sensoriale della tradizione della Città può continuare anche una volta usciti dal musco con la scoperta delle specialità enogastronomiche di Ripatransone, Città dell’Olio e del Vino.
Museo del Cavallo di Fuoco
Dimora delle sagome utilizzate nei secoli per lo spettacolo pirotecnico del Cavallo di Fuoco.