Il Palazzo del Podestà è un edificio medievale risalente al 1304, riconosciuto come uno fra i più suggestivi edifici del territorio marchigiano. Presenta uno stile architettonico tipico del basso medioevo di respiro romanico- gotico, come possiamo leggere nell’epigrafe della prima bifora a sinistra.
La storia del Palazzo è costellata di vari restauri fatti in epoca moderna e contemporanea, fra cui l’abbassamento del piano del porticato e l’elevazione del secondo piano.

Nel XIX secolo fu implementata l’ala sinistra. Per ragioni di simmetria, fu avviato anche un restauro dell’ala destra della facciata, rivestendola con lo stesso materiale utilizzato per la costruzione dell’ala opposta. Anche la torre civica, a cui si poteva accedere autonomamente prima del 1826, subì diversi cambiamenti, perdendo molto della forma originaria.

La facciata si presenta con un ampio porticato a 7 archi, di cui quello al centro è a sesto acuto, mentre gli altri sei sono archi a tutto sesto.
 Nella cella campanaria è presente il campanone civico dal peso di circa due tonnellate, fuso a Ripatransone nel 1706 da Laureti di Spoltore.

Ora il locale centrale del portico, ospita la “Bottega del Vino” e delle tipicità del luogo, mentre a sinistra si può ammirare un monumento del 1895 dedicato al poeta di Ripatransone Luigi Mercantini.

Nel 1790 fu avviato un progetto che voleva trasformare il primo piano in uno spazio adibito al Teatro su pianta a U allungata, con tre ordini di palchi senza loggione. Nel 1824, seppur ancora in fase di ultimazione, i cittadini di Ripatransone videro la realizzazione del progetto con l’inaugurazione del Teatro comunale con il nome di “Teatro del Leone”. Il pittore che si occupò di decorare l’interno del teatro fu Luigi Ruffini di Falerone. Come segno di riconoscenza verso l’arte e coloro che meglio la rappresentavano in Italia, Ruffini dipinse sul soffitto sei medaglioni rappresentanti tre autori teatrali, Metastasio, Alfieri e Goldoni; e tre compositori italiani di fama mondiale: Bellini, Rossini e Verdi. Alla decorazione del teatro contribuì anche il fratello di Luigi Ruffini, Giuseppe, che dipinse il sipario storico rappresentando la scena della “Virginia ripana” (un fatto cruento accaduto nel 1505).

Dopo diverse opere di restauro all’interno del teatro, ora il sipario storico svolge la funzione di fondale.
Nel 1894 il teatro comunale venne rinominato “Teatro Luigi Mercantini”, come segno di riconoscenza verso il poeta marchigiano che viene ricordato anche nel monumento sulla facciata sinistra.

È stato riaperto al pubblico il 14 aprile 2012 e possiede una capienza di circa 250 spettatori.

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