Usciti dal Santuario e dalla Basilica, percorso un breve tratto di via Ghislieri, a destra, si raggiunge la cripta del Duomo con la Tomba dei Vescovi, edificata a partire dal 1597 dove, intorno al 1557, la Confraternita della Misericordia e Morte aveva costruito l’Oratorio; sull’architrave in pietra del portale, adattato poi alla cripta, si legge ancora: TEMPLUM SOCIETATIS MISERICORDIAE. Il piccolo campanile a vela, su disegno di Lucidio Benvignati, fu realizzato negli anni 1847-50. Negli anni 1972-74, con il getto dell’architetto Remo Radicioni, all’interno furono apportate sostanziali modifiche per realizzarvi la tomba di quattro vescovi di Ripatransone (Recco, Alessandrini, Nicolai, Boschi), sulla cui stele si erge una Crocifissione policroma del ceramista ascolano Giuseppe Marinucci; dietro il nuovo altare maggiore in travertino lucido e martellinato, fu sistemato un Crocifisso ligneo (secoli XVII-XVIII), già nella cappella interna del seminario. L’altare più bello è quello di sinistra, dedicato alla Vergine Addolorata, installato nei primi anni del ‘800, probabile opera di Giovanni Moschetti di Montegiorgio, trasferitosi a Ripatransone; è stato rimesso a nuovo all’inizio del ‘900; sotto la mensa dell’altare è un’immagine del Cristo Morto opera di Giuseppe Manzo di Lecce (primi del Novecento).
L’organo Liturgico fu costruito nel 1909 da Verati di Bologna ed è stato restaurato nel 2003. Alle pareti (ritinteggiate nel 1999): in fondo, le 14 stazioni della “Via Crucis” (1974); otto artistici appliches in legno dorato (sec. XIX); piccola tela incorniciata raffigante la processione del Cristo Morto, opera (2000) di Mario Vespasiani, In sacrestia sono custodite le sette stazioni della “Via Matris”, incisioni di Giuseppe Capparoni; nel vestiario dei Confratelli: “La Vergine dei sette dolori”, piccola tela del ripano Luigi Corsi (seconda metà del ‘700); un tappeto per il Cristo Morto, sostenuto da tre Angeli, dipinto sulla parete di fondo dal ripano Pietro Capocasa (sec. XVIII).